Nome umanistico di
Giovan Paolo Parisio. Umanista italiano. Membro
dell'Accademia Pontaniana di Napoli, fu tenuto in grande considerazione da
Ferdinando II d'Aragona ma, ripudiato dal successore di questi, nel 1497
fuggì a Roma. Nel 1499 si trasferì a Milano dove gli venne
affidata la cattedra di Oratoria. Nel 1506, a causa di una serie di accuse che
gli furono rivolte da invidiosi, lasciò la città per trasferirsi
prima a Vicenza, quindi a Pavia e Venezia. Nel 1511 rientrò a Cosenza e
vi fondò l'Accademia Cosentina. Tra il 1514 e il 1521 fu a Roma, dove
ottenne un incarico di insegnante. Rientrò quindi a Cosenza dove visse
fino alla morte. Interessanti sono i suoi commenti ad alcuni testi classici (ad
opere di Claudiano, Ovidio e Orazio) e una serie di lettere erudite, riunite
nell'opera
De rebus per epistolam quaesitis, pubblicata postuma a cura di
Enrico Stefano nel 1540 (Cosenza 1470-1522).